Neet. Giovani studenti che hanno interrotto il percorso scolastico: non studiano e non lavorano, governati da una mancanza di motivazione nel vivere ciò che siamo stati chiamati a fare, la nostra vocazione.
In Italia sono più di 2 milioni e 200 mila: l’incapacità di integrare i Neet nel mercato del lavoro costa la perdita di oltre 36 miliardi di euro allo Stato italiano, la più elevata in Europa.
Non entro nel merito delle politiche che sono state attuate in questi anni per contrastare tale fenomeno: non rientra di certo nelle mie competenze. Quello di cui sono certo è che, di fronte alla persistenza del problema sopra citato, vi sia una soluzione che non presenta nessun carattere economico o politico.
Girando l’Italia per incontrare diversi ragazzi di talento, ho avuto modo di capire una cosa importante: molti scappano, è vero, ma tanti talenti restano. Questo i giornali non lo dicono, non lo dicono i mass media. Non voglio che ciò sia ora fonte di discussione e argomentazione, non è ciò per cui sto scrivendo.
Ecco, io sono convinto che la soluzione a tutto questo siano proprio loro:i talenti che sono rimasti, che sono qui. I tanti talenti di cui pochi hanno parlato.
Perché se loro sono riusciti a realizzare qualcosa per cui vanno fieri, allora è sempre possibile ripetere l’impresa. Basta ragionare sulle modalità.
Ecco perché ho fondato “CAPITALE UMANO ITALIANO”: il team di tutti i talenti che sono rimasti, affinché possano dare consigli concreti (non astratti, come spesso si vede nelle tante community che vi sono) a tutti i giovani italiani.
Affinché possano ispirarli. Affinché ci si possa confrontare su tematiche importanti per trovarne le soluzioni.
Da soli, siamo soltanto dei giovani di talento. Insieme siamo il Capitale Umano Italiano.
Laddove non è riuscita la politica, riusciranno i giovani.
Riccardo Camarda (Founder di Capitale Umano Italiano)