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COSA DOVREBBE SCRIVERE UN GIOVANE NEL CURRICULUM? (di Luca Del Mese)

Aggiornamento: 21 apr 2020



Vi racconto come sono diventato Account Representative di Uber.

Mi chiamo Luca del Mese, ho 27 anni e lavoro in Portogallo: attualmente sono Account Representative per il mercato italiano di Uber Eats.

Il curriculum a volte può fare la differenza tra l’essere assunti o meno e diventa necessario quindi sapersi presentare nella migliore maniera possibile. Vi voglio raccontare la mia esperienza con Uber. Una mia abitudine è quella di monitorare siti web dedicati alle offerte di lavoro e iscrivermi a newsletter utili come quella di scambieuropei.info.


Dopo aver inviato il mio curriculum vitae, in cui ho evidenziato tutte le mie competenze tecniche (cosiddette “hard skills”) e le mie esperienze, ho inserito il mio percorso di studi, i riconoscimenti ricevuti e gli interessi personali. Successivamente, dopo aver sostenuto il primo colloquio telefonico, sono passato allo step successivo: ho ricevuto una mail con un link ad un test di 21 domande a cui rispondere in 75 minuti. Le prime 7 domande erano inerenti alla logica e al ragionamento in ottica di negoziazione con i potenziali clienti (perché la posizione per cui mi ero candidato era, per l’appunto, quella da Account Representative) le restanti 14 domande erano un mix di psico-attitudinali e di autovalutazione.


Dopo aver ricevuto la comunicazione dell’ulteriore esito positivo, ho accettato l’invito alla Skype call con la responsabile del team cui avrei dovuto prendere parte. Conclusa la Skype call, dopo qualche minuto ricevo la telefonata finale in cui ricevo i complimenti della recruiter per l’ottima impressione fatta ai miei interlocutori e della riuscita effettiva della mia candidatura. Sono passati esattamente 5 mesi dal giorno in cui mi sono trasferito per lavoro in Portogallo, avendo la possibilità di conoscere tante persone e sentire molte storie in un ambiente internazionale ma non solo.


Quello che vi voglio dire, cari ragazzi, è questo: sviluppare le proprie competenze tecniche (“hard skills”) è importante: è anche grazie a queste se oggi svolgo questo lavoro. Sempre più spesso però, le aziende cercano nei candidati anche le “soft skills”, cioè le competenze che permettono una partecipazione efficace al lavoro (gestire lo stress, riconoscere e risolvere un conflitto, gestione efficace del tempo, team working, problem solving). Molti candidati non le considerano importanti e non danno loro visibilità nel curriculum o nei colloqui di lavoro, ma, credetemi, possono fare la differenza.


Cercate di svilupparle nella migliore maniera possibile! Perché in questo modo, con il bilanciamento tra le nostre competenze tecniche e le nostre competenze a livello emozionale ed empatico si produce un lavoro sicuramente migliore. Non a caso, sul concetto di intelligenza emotiva di cui parla Daniel Goleman (vi consiglio caldamente di leggere i suoi studi) si basa sempre di più l’atteggiamento che i lavoratori devono assumere tra i colleghi e verso il compito che svolgono. Le due competenze per me indispensabili per il successo? Perseveranza e determinazione: allenatele più che potete!

Luca Del Mese, Account Representative per Uber

del Team Capitale Umano Italiano

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